Esplosioni di vita

Lacrime inevitabili.
La paura di non farcela,
incombente
secondo dopo secondo.
Il costante terrore
di perdersi e perdere
tutto.
Colpi rumorosi
e tremanti
si abbattono
ovunque,
tra cielo e terra,
lasciando
impronte
di distruzione,
di disperazione,
di fuga
verso le uniche
vere esplosioni.
Esplosioni di vita,
quelle dritte al cuore,
quelle dense di purezza,
di gioia e affetto,
di abbracci sinceri.
In cammino verso
dolci sorrisi
che splendono
di umanità e libertà,
verso la pace
e la fratellanza,
ché ogni gesto
di violenza,
ogni attacco
di potere,
ogni conflitto,
ogni guerra
non hanno
senso di esistere.
E non lo avranno mai,
per nulla
al mondo
.

Laura Berardi, 27 febbraio 2022

Immagini dal web

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Buon 2021!

Finalmente se n’è andato e non ritornerà mai più. Tutti aspettavamo questo giorno da mesi, anche i più scettici. Perché il 2020 è stato un anno che sicuramente non dimenticheremo mai. Un anno in cui un semplice organismo ha distrutto migliaia di vite. Un anno che ci ha fatto vivere nel buio e nella preoccupazione, oltre il fatto che nulla è scontato. Nemmeno un semplice bacio o un abbraccio stretto. E mai come quest’anno è emersa la personalità di ognuno di noi. C’è chi ha mostrato la parte peggiore di sé, chi ha imparato ad apprezzare le piccole cose, chi è rimasto sempre sé stesso nonostante tutte le vicissitudini di questo periodo particolare, chi ha fatto e ancora oggi sta facendo il maggior sforzo possibile per salvare i pazienti colpiti gravemente dal Coronavirus o da altre patologie.
Eppure c’è sempre qualcosa che ci unisce, anche quando sembra impossibile: la voglia di vivere. Sì, perché in realtà questo desiderio apparentemente banale è sempre lì, presente nei nostri cuori, a cercare di lottare fino all’ultimo sangue contro le molteplici difficoltà e di annientare il buio, illuminandolo di piccole emozioni. E malgrado spesso pensiamo che tutto è contro di noi e che non c’è più niente che possa asciugare le nostre lacrime, quella voglia resiste, anche se ridotta in brandelli, e a volte riesce a tirarci su, a farci capire che anche un giorno difficile può diventare meraviglioso. Un sorriso di un amico, uno sguardo di chi amiamo o semplicemente la forza insita in noi che non molla mai, anche nei momenti più dolorosi. E l’inizio di un anno nuovo può essere davvero un punto da cui ripartire, una lenta rinascita da un periodo che ci ha insegnato quanto anche un millesimo di secondo possa essere prezioso. Perché la vita è così, imprevedibile come non mai.

Buon 2021!

Willy

Venti minuti. Questo è il tempo dell’interminabile agonia che ha dovuto patire Willy Monteiro Duarte, un ragazzo di soli 21 anni, per aver cercato di sedare una rissa e di difendere il suo amico da coloro che lo stavano picchiando. Nella notte tra il 5 e il 6 settembre, a Colleferro, Willy è stato circondato da quattro o cinque persone e pestato con una violenza brutale che non conosce limiti, che va oltre l’inimmaginabile, fino all’ultimo colpo che gli è stato fatale.
Non c’è stato nulla da fare per Willy, un giovane che voleva fare il cuoco e che sognava di giocare nella Roma, di cui era un grandissimo tifoso. Un ragazzo che voleva semplicemente vivere la sua vita. Un ragazzo che ha avuto la sfortuna di imbattersi in esseri che fanno della violenza una ragione di vivere.
Ed è proprio questo che ha ucciso Willy. L’intolleranza verso l’altro, la macabra voglia di supremazia e di dominio, il desiderio di essere a capo di un mondo senza scrupoli, utilizzando ogni strumento, anche i social network. L’odio verso chi, secondo la loro orrida visione, è più ”debole”.
Qui la politica non c’entra nulla. Si tratta soltanto di umanità. Ed è enormemente disumano dividere la società in mere e squallide categorie. Non esistono esseri umani deboli o forti. Esistono unicamente le persone. Siamo tutti delle persone che cercano di vivere la loro vita come meglio possono, sempre nel rispetto degli altri. Sì, perché è proprio il rispetto la base su cui poggia il mondo. Se viene a mancare, ogni equilibrio si spezza e tutto si stravolge. Nel peggiore dei modi, in questo caso.
Chiunque sia stato l’autore di questo abominevole orrore, deve pagare. Perché questi deplorevoli casi non si ripetano più. Perché non si può vivere in un mondo popolato da individui che creano distruzione e odio intorno a loro. Perché la vita di Willy è stata spezzata da un’infinita mole di cattiveria e malvagità. Nulla lo riporterà indietro, ma lui e la sua famiglia meritano giustizia. Ora più che mai.

Fratelli

L’odio genera odio,
la violenza genera violenza.
Un conflitto genera conflitti ancor più grandi.
Noi dobbiamo far fronte alla forza dell’odio
con la forza dell’amore.
Martin Luther King Jr

Qualche giorno fa, a Minneapolis, negli USA, un cittadino afroamericano, George Floyd, è stato fermato dalla polizia ed è morto soffocato. Uno dei poliziotti gli ha poggiato il ginocchio sul collo per fermarlo, nonostante George fosse disarmato. Non ha potuto fare nulla per difendersi, soltanto implorare di lasciarlo perché non respirava più. Ma le sue suppliche non sono servite a niente. Gli altri poliziotti sono rimasti lì, a guardare quella scena, come se stessero assistendo ad un film. Nessuno che ha pensato di intervenire, di fermare il loro collega, che soltanto nelle ultime ore è stato arrestato. Gli altri sono stati semplicemente licenziati.
Dopo questo orribile episodio, si sono scatenate molte rivolte negli Stati Uniti, alcune molto violente. Eppure, proprio come Martin Luther King, io credo che la violenza generi altra violenza, scatenando una reazione a catena difficile da fermare. Le parole sembrano non bastare, ma in realtà possono avere un potere straordinario sull’opinione pubblica. E quelle parole sono fondamentali. Anche se dopo anni di battaglie, di lotte per l’uguaglianza, per l’unità e per la fratellanza, accadono ancora oggi episodi di discriminazione che annientano l’umanità, la disintegrano in una polvere velenosa capace di distruggere ogni cosa. Perché quelle lotte per i diritti non avrebbero nemmeno dovuto esserci. Perché nulla può essere un motivo di discriminazione. Lo stato sociale, il colore della pelle, l’orientamento sessuale, la disabilità. Nessuno ha il diritto di trattare male una persona in base ad una caratteristica fisica o una condizione esistenziale. Per niente al mondo. Soprattutto se si ha il compito di rendere il mondo un luogo più pacifico, lontano dalle guerre, dalla violenza. Chi abusa di questo potere per far del male non è in grado di vivere in una società, di essere in pace con se stesso e con gli altri e utilizza la violenza per riscattarsi, pur sapendo che essa è proprio il fulcro della malvagità. Ed è abominevole che accadano ancora episodi di discriminazione come quello di George.
Fino a quando non capiremo che siamo tutti fratelli e godiamo tutti degli stessi diritti, fino a quando non comprenderemo che siamo semplicemente esseri umani desiderosi di vivere la nostra vita rispettando quella degli altri, il mondo non sarà mai un posto migliore.

Libertà, quale crimine!

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Troppo spesso ascolto commenti spregevoli nei confronti dei cosiddetti “immigrati”. Ieri mi è venuto un colpo al cuore quando ho letto la parola “INFESTAZIONE”. Andrò contro tutto e tutti, ma per me non esiste alcuna differenza, siamo tutti esseri viventi in un mondo troppo imperfetto.

Gli Stati, le Nazioni si sono costruiti sempre e soltanto con guerre, violenze, torture, uccisioni brutali, tutto ciò per uno scopo: il potere. Il dominio sugli altri è assurdo, oltre che inesistente. Chi rischia la vita ogni giorno per andare altrove cerca un futuro, esattamente come chiunque altro.

Non esiste nessun “Loro”, non esiste nessun “Noi”. Semplicemente SIAMO.

Immagine dal web