Infinito, Piero Angela

Piero Angela se n’è andato: una notizia che non avrei mai voluto leggere. Una notizia che mi spezza il cuore, ma allo stesso tempo paradossalmente lo conforta.
Sì, perché Piero Angela non morirà mai. E nemmeno la sua voglia di conoscenza. Né tantomeno la sua immensa capacità di trasmetterla agli altri. Resterà per sempre in chi ha avuto la fortuna di guardare le sue trasmissioni – da piccola, quando c’erano ancora le vecchie VHS, ricordo che d’estate ogni giovedì registravo una nuova puntata di Superquark per non perdere nemmeno un servizio – e di avvicinarsi ad ogni genere di cultura: scienza, letteratura, arte, archeologia, geologia, biologia, fisica, storia e molte altre, anche grazie al lavoro del figlio Alberto.
Nella lettera pubblicata poche ore fa dalla pagina Facebook di SuperquarkRai (che potete trovare qui), Piero Angela scrive di non poter più essere con noi dopo settant’anni insieme perché “anche la natura ha i suoi ritmi”, ringraziando tutti coloro che hanno collaborato con lui e concludendo così:

[…] Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio […]

Noi ci proveremo, ma mai nessuno sarà in grado di farlo come Lei. La ringraziamo per averci regalato la curiosità della scoperta e averci insegnato l’importanza fondamentale della divulgazione. E in qualche modo lo continuerà a fare per sempre.

Buon viaggio, maestro.

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Mai identiche

Anime vive,
ricordi terribili
o meravigliosi
che restano
nella mente
e nel corpo,
scavando ininterrottamente
tra i nostri sogni
e i nostri incubi,
nutrendoci
di dolori intollerabili
o di immense gioie,
attraversando
un mondo infinito
di istanti indimenticabili,
di sentimenti contrastanti
e di infinite emozioni
che nascono e muoiono
in ogni attimo di vita.
Sensazioni
che viaggiano
verso mete
sconosciute,
senza limiti
o confini.
Sensazioni
sempre diverse,
sempre nuove,
sempre uniche.
E mai identiche,
giorno per giorno,
fino al nostro
ultimo respiro.

Laura Berardi, 22 aprile 2021

Apparenze

Apparenze
che ingannano,
pregiudizi capaci
di devastare
l’animo
con un sol colpo,
maschere di felicità
che cercano di
placare
onde inarrestabili
di dolore,
anche quello
sorto
da una semplice
parola inadeguata,
da un gesto
banale per chiunque,
ma in grado di ferire
più di un proiettile,
più della corrente
di un mare in tempesta,
ché a volte
anche la stella
più luminosa
e più brillante
può nascondere
dentro di sé
un buio intollerabile,
un vicolo stretto
di malinconia
in cui nessuno
può entrare,
in cui nessuno
può intromettersi,
ma che ognuno
deve guardare
da lontano
e rispettare
all’infinito.

Laura Berardi, 3 dicembre 2020