Ho sempre pensato di non farcela, ma la mia forza di abbattere questa convinzione è stata ed è costantemente più forte: il diploma, la laurea, i piccoli traguardi che ho raggiunto, le piccole cose che sto imparando ogni giorno, specialmente nell’ultimo periodo.
Ed è finalmente giunta la più grande soddisfazione della mia vita: ho scritto un romanzo. Ci ho creduto e ci sono riuscita. Nulla avrebbe potuto fermarmi, perché la voglia di scrivere e di trasmettere le mie emozioni agli altri era troppo potente. E lo è tuttora, nonostante ogni volta che guardo la copertina del mio romanzo mi chieda se sia davvero frutto del mio lavoro di due anni e mezzo. Della mia immaginazione. Del mio amore per i protagonisti, che spesso mi sembrano reali, vivi come non mai e pronti ad uscire dalle pagine e materializzarsi in carne ed ossa. Non accadrà, ma in un certo senso sono e saranno sempre dentro di me.
Chi mi conosce bene lo sa: ho attraversato momenti difficili, dovuti soprattutto al mio carattere, spesso cadendo e arrivando quasi a toccare il fondo.
Ma a volte è proprio quando si tocca il fondo che si trova la strada giusta per riemergere: questo romanzo è la dimostrazione che i sogni, anche quelli apparentemente più impossibili, possono avverarsi. A prescindere dal riscontro che riceverà il libro. A prescindere dalla vastità di argomenti che tratta: dalla disabilità – purtroppo un tema ancora poco discusso in questo Paese – ai pregiudizi, dall’impotenza del presente all’imprevedibilità della vita. A prescindere da tutto.
E ringraziando la Casa Editrice Gruppo Albatros Il Filo – che mi ha offerto questa splendida opportunità – e le persone a me care, in special modo mia madre e le mie nipotine, se deciderete di acquistare il mio romanzo, disponibile con un click sulla locandina e nelle varie librerie, vi auguro di intraprendere un bel viaggio, magari provando le stesse sensazioni che ho provato io nello scriverlo.
Perché non c’è cosa più bella che donare emozioni.