Spesso mi domando perché la vita sia così buona con alcuni e spietata con altri. È un quesito che mi perseguita da sempre, forse per le circostanze in cui sono costretta a vivere, per tutti i frammenti di puzzle che mi mancheranno sempre. Forse più per semplice constatazione.
A volte mi ci incaponisco, fino a non trovare alcuna risposta soddisfacente. Perché la verità è che non c’è nulla che possa spiegare alcuni eventi della vita. Accadono e basta. E questo vale sia per le cose belle sia per quelle meno belle, soltanto che quasi sempre ci si sofferma sulle brutte esperienze, per il semplice motivo che lasciano una scia di dolore che non se ne va facilmente. Ed è così per tutti. Alcuni di più, altri di meno. Penso che la vita metta a dura prova proprio per imparare. Se non ci fossero gli eventi negativi, si avrebbero meno occasioni per imparare dagli errori o da esperienze traumatiche.
Il problema nasce quando non c’è equilibrio tra eventi positivi e negativi. Quando si vivono situazioni senza via d’uscita, senza alcuna possibilità di fuggire. Quando capita di imbattersi in una circostanza troppo ingombrante e troppo forte da tollerare. C’è chi ci riesce benissimo, chi no. Ma non perché non sia forte o si lasci sopraffare dalla vigliaccheria. Semplicemente non ce la fa. Per quanto si sforzi, non è in grado di superare con leggerezza certe cose. Non è capace di vivere in una società che quasi sempre impone di seguire le mode e in cui la ricerca della perfezione costituisce l’obiettivo principale. Si sente inadeguato pensando alle immense disuguaglianze economiche e sociali che ci sono. Ma soprattutto non riesce a capire come mai certi eventi stravolgono la vita di alcuni, mentre ignora totalmente quella di altri. È e resterà sempre il mistero occulto dell’esistenza, che nessun filosofo potrà mai risolvere.
Tutti sostengono che dovremmo prenderci la vita così come viene, senza guardare gli altri. È assolutamente vero e insindacabile. Ma è altrettanto vero che a volte la vita può essere così spietata da non avere nemmeno la possibilità di reagire e di esprimersi al meglio, di fare ciò che si desidera, anche la cosa più semplice. Ed è questa la cattiveria più grande che una vita possa compiere: annientare la libertà di scelta e chiudere in una gabbia i desideri e i sogni di qualcuno, senza che questi possa avere il diritto di replicare o di fare qualcosa che lo renda felice, perché impossibilitato dalle circostanze avverse che la vita gli ha riservato.
Archivi tag: spietato
Curiosità
Se tutto
si osservasse
con gli occhi
di un fanciullo curioso,
il mondo sarebbe
un raggio di felicità
in un universo
d’amore
e dolce speranza
capace
di alimentare
anche un’esistenza
povera
di emozioni,
trafitta
dal dolore
più spietato
e dalla più brutale
sofferenza.
Eppure
la natura umana
preferisce crescere
lasciandosi alle spalle
i ricordi
di quell’infinita
curiosità,
invece di nutrirla
giorno
dopo giorno,
conservando
la purezza
dell’animo
di un bimbo
alla scoperta
di semplici
meraviglie
che riempiono
il suo cuore
di autentica gioia.
Laura Berardi, 27 luglio 2020
È la vita
Terremoti
di emozioni
felici
o immensamente
dolorose,
turbini
di sensazioni
uniche,
a volte irripetibili,
altre quotidiane.
Non è un gioco
di chi vince
o chi perde,
è la vita
che la Natura
ci dona,
è l’esistenza
che può essere
dolce e tenera
o terribilmente
spietata e maligna,
capace
di rendere sereno
chiunque
o torturare
l’animo
di chi
non ha la forza
e il coraggio
di affrontarla.
Laura Berardi, 3 luglio 2020
Spietato
Spietato
organismo,
virus terrificante
che non risparmia
niente,
che non conosce
pietà,
tenerezza
o diversità,
ma rende serena
una Natura imbestialita,
ora serena
e libera
dall’operato umano.
Adesso è Lei
a guardare
ogni giorno
finestre di volti
ormai privi di luce
mentre là fuori
germogliano
fiori colorati
e la nostra stella
splende luminosa
nel limpido cielo,
come mai
prima d’ora.
Laura Berardi, 16 aprile 2020, dedicato allo scrittore Luis Sepúlveda, scomparso oggi a causa del Coronavirus