Stanca

Sono terribilmente stanca. Stanca che ci siano ancora individui privi di sensibilità. Stanca dei pregiudizi. Stanca delle stupide etichette sociali. Stanca che nel 2020 si utilizzi la politica per sputare veleno su chi la pensa diversamente.

Ognuno di noi ha un piccolo mondo dentro, in cui navigano segreti, paure, emozioni e sensazioni uniche che non proverà mai nessun altro. Ho sempre pensato che ogni dolore ha un proprio vissuto, una propria identità, un proprio essere: in breve, è estremamente personale. Per questo mi sorprendo ancora quando la gente si permette di giudicare la vita altrui, senza conoscere nulla di quella persona o di una determinata situazione.

Questo ha fatto così, quello è poco carino, l’altro non veste alla moda, quell’altro ancora cammina male. Non dovremmo etichettare nessuno per una loro caratteristica fisica o comportamentale, perché ogni essere vivente ha un proprio vissuto e le proprie esperienze. Definire una persona in base al colore della pelle, all’estrazione sociale, ad una particolarità fisica o mentale o alla disabilità costituisce una mancanza di rispetto e civiltà, oltre che una grande immoralità. Siamo semplicemente delle persone nate per dare un contributo all’umanità, chi di più, chi di meno.

E non importa in quale religione credi, se sei nero, bianco, giallo o di qualsiasi altro colore, se ti piacciono gli uomini o le donne, se hai una disabilità intellettiva o motoria o se sei dislessico o disgrafico. Sei semplicemente tu, con ogni difetto o pregio. E non devi cambiare perché te lo dicono gli altri. Migliorati sempre, ma soltanto per te stesso, perché alla fine sarai unicamente tu la tua vittoria più grande.

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Inarrestabile

Odio,
minacce,
come l’uomo
può trarre piacere
da un mondo
di inarrestabile violenza?
Luce di pace,
di speranza
illuminaci
con il tuo bagliore accecante,
ché tutti possano
splendere inevitabilmente
nell’armonia
e nell’amore.

Laura Berardi, 6 gennaio 2020

La magia del Natale

Il giorno di Natale è sempre magico, per chiunque. Qualcuno mi giudicherà ipocrita perché festeggio il Natale anche se non sono credente, ma vi posso dire che non è così. Fin da piccola ho sempre celebrato questa ricorrenza con la mia famiglia: ricordo che alla vigilia aspettavo con ansia i regali di Babbo Natale e la mattina seguente li guardavo con un entusiasmo infinito, con gli occhi ingenui di chi non crede a ciò che vede. Quanto mi manca quella spensieratezza, quanto darei per tornare ad avere quegli occhi ancora in attesa di scoprire il mondo. Ora è tutto più complicato, ma al tempo stesso mi piace l’atmosfera del Natale. Amo gli addobbi festivi e le luci calorose di ogni città. Amo chi, nonostante non si faccia sentire spesso, si ricorda di farmi gli auguri. Amo le risate a tavola. Amo la gioia dei bambini nel vedere i regali sotto l’albero. Ma soprattutto amo trascorrere delle giornate in famiglia, con i vari parenti o amici, perché questi giorni servono a ricordarci anche l’importanza di stare con chi ci ama, di saper donare anche semplicemente un sorriso, indipendentemente da tutto.
Ognuno ha il proprio Natale. Questo è il mio, anche da non credente. Vi auguro dei sereni giorni di festa da condividere con chi vi dona soltanto tranquillità e armonia, con chi vi fa stare davvero bene e in pace con voi stessi e con gli altri.

Buon Natale a tutti!

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Libertà

Fate ciò che vi emoziona,
che vi fa battere il cuore
all’impazzata,
sentitevi come un cavallo
che corre libero nelle distese,
amatevi invece di combattere,
perché non c’è nulla di più bello
di una vita di pace, armonia
e libertà.

Laura Berardi, 12 ottobre 2019