Confessioni

Se c’è una cosa che ho imparato nella mia vita è che l’apparenza può ingannare moltissimo, soprattutto nella società di oggi, dove i social network hanno ormai conquistato il mondo. Chiunque può sembrare felice ed appagato in una semplice foto e in realtà nascondere un grande dolore. O viceversa c’è chi non perde mai occasione di lamentarsi pur avendo una vita soddisfacente.
In questo periodo di quarantena forzata, non ho potuto fare a meno di notare che alla maggioranza delle persone giustamente manca la normalità, la libertà di poter uscire, di potersi esprimere come meglio crede. Ecco, io vi voglio confessare una cosa: nelle ultime settimane, la mia vita non è cambiata granché, anzi è quasi uguale a prima. Per motivi di salute e psicologici, ho sempre condotto un’esistenza piatta, annientata dalla paura del giudizio degli altri e di fallire miseramente. È vero, le circostanze non mi sono state molto favorevoli, ma devo ammettere che io non ho mai avuto il coraggio di combatterle, di affrontarle mettendomi in gioco, buttandomi nelle situazioni. Ho sempre preferito la via della fuga, perché non mi sono mai sentita all’altezza di potermi confrontare con gli altri. È facile scappare dalle proprie paure e dalle proprie responsabilità, ma vi posso assicurare che quando ci si trova in determinate condizioni risulta difficile persino fare le cose più semplici. Ammiro chi, nonostante tutti gli ostacoli che la vita gli pone, riesce comunque a condurre una vita colma di attività, di emozioni e di meravigliose esperienze. Io non ce l’ho mai fatta. Le paure hanno sempre vinto su di me e io non ho mai fatto nulla per contrastarle. Certamente non vivo una situazione normale, da quando ero piccola ho sempre dovuto combattere contro i pregiudizi della gente, che è costantemente saltata alle conclusioni ancor prima di conoscermi. Ed è tremendamente pesante dover dimostrare ogni volta il contrario.
Non ho mai parlato di questa cosa, perché come sempre avevo paura del giudizio, ma dovrei imparare a dire che il mio futuro dipende soltanto da me, non dagli altri, ad andare avanti, a prescindere dalle mie condizioni fisiche e psicologiche, perché è molto meglio agire e fallire, piuttosto che crogiolarsi nel proprio dolore.
Penso che questo periodo di quarantena servirà a tutti per ragionare sull’importanza della vita, di ciò che abbiamo e di quello che vorremmo. Per quanto mi riguarda, spero che in futuro avrò più coraggio di affrontare con serenità ogni cosa, perché finora non l’ho mai avuto e l’ultima cosa che vorrei è vivere una vita di rimpianti.

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8 pensieri su “Confessioni

  1. Che cos’è il coraggio: forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio. Direi che qui sui blog, siamo tutti coraggiosi….Noi si usa le parole per affrontare il pericolo….La creatività per sopportare ogni dolore morale. Si, direi che siamo coraggiosi. 😉

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  2. Felice di leggere chi condivide questo bello spirito di resilienza. Siamo tutti chiamati a metterci in gioco, ognuno ne è capace. La vita ci è data per viverla, senza remissività, con coraggio, audacia, libertà. Nessuno, Laura, deve sentirsi inferiore agli altri…

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  3. Ciao Laura,
    ma scusa, perchè ti vilipendi così, in questo modo la parte più intima ti te stessa si allontanerà da te, dalla tua coscienza e crei una scissione. L’anima tua è come un passerotto che a queste parole dure, vola via. Parli di psicologia, orbene, questa ci insegna che la nostra coscienza è una parte di noi stessi e che esiste una parte a noi sconosciuta detta appunto inconscio. Dovremmo almeno provare ad amarci per quello che siamo, senza lasciare che la nostra piccola coscienza ci redarguisca in continuazione. Giusto, sbagliato, eroe, codardo, bello, brutto, sono giudizi che non esitono in natura. E’ giusto che un cucciolo di gnù venga sbranato da un leone? Che un virus non abbia riguardo per un anziano? Che un gatto dorma anche se è giorno? Mi capita anche a me: pendo verso il giudizio come l’uovo messo in verticale perde l’equilibrio. Ma se avessi spirito di osservazione più che giudizio, vedrei che nessuno è perfetto. Personalmente mi sono sempre sentito più a mio agio con persone semplici perche li ho sempre sentiti più sinceri. I “perfetti”, quelli, hanno sempre uno scheletro dentro all’armadio. Perche? Semplice: la natura non è fatta solo di bello, di piacevole, di agevole; guardala. Sarebbe un mondo inreale, finto appunto come lo sono quelli che lo vogliono sembrare.

    “Per essere perfetto, le mancava soltanto un difetto”, Oscard Wilde.

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    • Hai ragione, la perfezione non esiste, ma ogni situazione è diversa dall’altra. Purtroppo non tutti sono abbastanza forti per vivere in un mondo che a volte si dimostra soltanto spietato. Può darsi che un giorno riuscirò a trovare il coraggio di affrontare tutto e ad abbattere i numerosi ostacoli che la vita mi ha posto.
      Buona serata, un abbraccio. 😊

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  4. Ragionare su noi stessi ma in questi momenti così tragici è difficile per tutti essere positivi. Forse la cosa migliore e stare in letargo e poi al risveglio amentelibera Farsi coraggio come l’orso e andare a cercare la torta sulla finestra di una casa di marzapane.

    Shera

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