Spesso mi domando perché la vita sia così buona con alcuni e spietata con altri. È un quesito che mi perseguita da sempre, forse per le circostanze in cui sono costretta a vivere, per tutti i frammenti di puzzle che mi mancheranno sempre. Forse più per semplice constatazione.
A volte mi ci incaponisco, fino a non trovare alcuna risposta soddisfacente. Perché la verità è che non c’è nulla che possa spiegare alcuni eventi della vita. Accadono e basta. E questo vale sia per le cose belle sia per quelle meno belle, soltanto che quasi sempre ci si sofferma sulle brutte esperienze, per il semplice motivo che lasciano una scia di dolore che non se ne va facilmente. Ed è così per tutti. Alcuni di più, altri di meno. Penso che la vita metta a dura prova proprio per imparare. Se non ci fossero gli eventi negativi, si avrebbero meno occasioni per imparare dagli errori o da esperienze traumatiche.
Il problema nasce quando non c’è equilibrio tra eventi positivi e negativi. Quando si vivono situazioni senza via d’uscita, senza alcuna possibilità di fuggire. Quando capita di imbattersi in una circostanza troppo ingombrante e troppo forte da tollerare. C’è chi ci riesce benissimo, chi no. Ma non perché non sia forte o si lasci sopraffare dalla vigliaccheria. Semplicemente non ce la fa. Per quanto si sforzi, non è in grado di superare con leggerezza certe cose. Non è capace di vivere in una società che quasi sempre impone di seguire le mode e in cui la ricerca della perfezione costituisce l’obiettivo principale. Si sente inadeguato pensando alle immense disuguaglianze economiche e sociali che ci sono. Ma soprattutto non riesce a capire come mai certi eventi stravolgono la vita di alcuni, mentre ignora totalmente quella di altri. È e resterà sempre il mistero occulto dell’esistenza, che nessun filosofo potrà mai risolvere.
Tutti sostengono che dovremmo prenderci la vita così come viene, senza guardare gli altri. È assolutamente vero e insindacabile. Ma è altrettanto vero che a volte la vita può essere così spietata da non avere nemmeno la possibilità di reagire e di esprimersi al meglio, di fare ciò che si desidera, anche la cosa più semplice. Ed è questa la cattiveria più grande che una vita possa compiere: annientare la libertà di scelta e chiudere in una gabbia i desideri e i sogni di qualcuno, senza che questi possa avere il diritto di replicare o di fare qualcosa che lo renda felice, perché impossibilitato dalle circostanze avverse che la vita gli ha riservato.

15 risposte a “Squilibrio”

  1. “Stai con quello che c’è” … dicono dei grandi… anche se spesso si fa fatica!!!!

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  2. Sono riflessioni che toccano tutti, chi più chi meno… forza Laura, riflettere fa bene, ma vivi anche la tua vita! Un abbraccio

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  3. Il mondo degli umani è profondamente squilibrato. Nel mondo degli umani non esiste Giustizia. Nel mondo degli umani esistono sempre i soprusi e i privilegiati e gli abusi e la crudeltà.
    Invece nel mondo della Natura non esistono ingiustizie. E se un leone sbrana una gazzella lo fa solo perché lo deve fare. Non esiste alcuna crudeltà in quello, nessun abuso.
    E il forte che vince sul debole nel mondo della Natura e nel mondo degli umani sono concetti assolutamente diversi e antitetici che non possono essere paragonati e non c’entrano nulla gli uni con gli altri.
    Se il nostro mondo fosse un mondo che segue le leggi dell Natura, per davvero, non percepiresti più questi squilibri che senti, perché sarebbe tutto diverso e intrinsecamente giusto.

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  4. Cara Laura. Solo perché ho molto sofferto e molto riflettuto: io ho cambiato la domanda. Che è diventata “cos’è che devo ancora imparare”? E così ne esco.
    Per gli altri, quelli che non hanno niente da imparare: li ho osservati, e davvero non hanno nulla da imparare, non ce la farebbero. Però, credimi, proprio perché li ho a lungo osservati, magari mentre erano fonte del mio dolore, soffrono o soffriranno di angosce ben maggiori, a loro incomprensibili e senza rimedio. Ti abbraccio

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  5. Non avrei saputo esprimerlo meglio.
    Tutti noi nasciamo con il nostro fardello e alcuni sembrano più pesanti di altri, temo si possa solo prenderne atto e reagire di conseguenza.

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  6. ti sei mai chiesta perchè siamo gli unici esseri viventi a cercare spiegazioni a domande di questo tipo?? (sempre che questo sia vero) a volte in questa domanda io trovo la risposta… il chaos è una condizione a cui non si potrà mai rispondere in modo logico perchè per sua natura esso non riconosce quella forma…. la determinazione della vita buona e meno buona con alcuni e con altri è una forma disciplinata appartenente al nostro modo di rapportarci con essa… di fatto però essa esclude la possibilità che ciò che appare come una vita buona per te possa essere di fatto così percepita anche per qualcun’altro e viceversa… di fatto rendendo la risposta alla domanda impossibile o quanto meno insensata, qualsiasi essa sia… almeno questa è la risposta che mi sono dato ogni volta che mi sono posto quel tipo di domanda…

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  7. Nelle vicende umane vi è in effetti grande disuguaglianza e alle volte non se ne capisce il motivo. Mistero, certo, che non trova spiegazione se non in una prospettiva ulteriore. Probabilmente, la maggior parte delle persone ne è inconsapevole e vive senza accorgersi di nulla, finché non è toccata da qualche cosa.

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  8. Molto vera e sentita questa tua riflessione, penso che la differenza di reazione alle difficoltà sia di tipo caratteriale. Sostanzialmente le persone più colpite e che soffrono maggiormente sono quele deboli, non solo perchè appartengono a un ceto sociale mediobasso ma perchè il loro carattere reagisce in maniera diversa da chi si lascia scivolare addosso i problemi. La sensibilità innata ed estrema che hanno alcuni mal si addice a questo mondo di indifferenza ed egoismo, spesso ci si fa emotivamente carico delle difficoltà altrui che sommate alle proprie determinano una profonda tristezza, difficile da superare. un abbraccio!

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  9. E’ un quesito il tuo che credo in molti ci siamo posti e difficilmente si trova una risposta soddisfacente. Credo che quello che ci accade serva a farci crescere, a far si che la nostra anima possa evolvere. Ognuno di noi ha un percorso diverso e sfide diverse da affrontare. Il porsi delle domande e cercare risposte che non possono essere certe è già segno di grande crescita. Non ti conosco e non so il tuo percorso ma dal poco che ho letto di te mi sembri forte, continua così e non pensare alla vita degli altri. Non sempre ciò che sembra facile lo è realmente.

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  10. Laura,
    Il essere umano fa parte della natura e in più a il libero arbitrio quindi ci sono piu leggi ale quali si deve obedire diciamo…
    Una delle leggi e la causa ed effetto…quello che semini ti ritorna…
    Nella cultura hinduista ce il termine di reincarnazione in quale dice che il uomo dopo che muore riprende il suo corpo su la terra e quindi …riprende la sua vita con buone e con il male affinché a imparato la lezione…
    Come posiamo sapere quale e la lezione da imparare?
    Semplicemente facendo attenzione alle situazioni che ci si presentano.
    Perché la situazione si ripropone afinche la persona ha compreso la lezione…è una filosofia…
    Sono sicura che continuando a farti le domane…le risposte arrivano…cosi mi capita a me…le risposte arrivano poi siamo noi ad accettare o no la risposta!
    Buona domenica!
    😊

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  11. Bellissimo e molto vero. Grazie per la tua condivisione.

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  12. ormai ho tanti anni sulle spalle e non ho mai capito il perchè la vita per alcuni è così grave e per altri così leggera! non ho il dono della fede e forse è meglio perchè se avessi fede in un qualche Dio lo troverei molto ingiusto e non lo amerei affatto! mi sono data una risposta molto terra terra, le cose succedono e noi possiamo solo conviverci bene o male o così così e allora che senso ha farci carico di tutto il dolore e la sofferenza e quando penso a questo guardo fuori dalla finestra e quello che ho attorno mi piace il cielo, le case, il giardino, le persone e poi giro gli occhi verso i miei libri i miei dischi le mie cose , le cose che amo a e che popolano la mia giornatat e poi gli affetti, ecco quello che da un senso a tutto sono gli affetti, per loro vale la pena di sorridere anche se piangi dentro! e poi scrivere aiuta, aiuta a far uscire quell’umore nero che spesso ci pervade e che rende così tristi! co9ntinuerai a farti domende sempre e tutte le volte proverai a cercare rispsote e magari ti serviranno per un po’ e poi ricomincerai, ma fidati non e malaccio vivere… un abbraccio fortissimo

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  13. È necessario cercare l’equilibrio che dia senso al non senso (ne scrisse Camus ne “L’uomo in rivolta”)

    Un saluto, t

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  14. Penso che ognuno reagisca a suo modo alle avversità della vita, alcuni con leggerezza, mentre altri se ne fanno una croce. L’unico modo per vivere meglio è essere equilibrati e cercare di agire per il meglio nelle avversità in modo da avere minore sofferenza che mini il nostro equilibrio. Buona giornata!

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